L’impresa contemporanea non può vivere senza un elemento fondamentale: il talento.
Il nuovo paradigma imprenditoriale è centrato nelle persone e nei risultati, tanto che il talento è diventato un attivo strategico irrinunciabile. Solo nella misura in cui il talento sa essere coltivato si potranno aumentare i benefici per l’impresa e la soddisfazione personale di chi in essa lavora.
L’elemento è tanto determinante per le imprese che oggi, nei contesti innovativi, viviamo nella cosiddetta “guerra per il talento”: ne sono un esempio le espressioni dell’economia del web, come Google e Facebook, che fanno a gara per acquisire i loro validi competitor o le attività collaterali sviluppate in seno a loro stesse, non solo in forma di impresa ma anche di persone.
Del resto, le imprese di tutto il mondo, siano esse prodotto del capitalismo cognitivo oppure del capitalismo manifatturiero, competono su vari fronti: da una parte captano e fidelizzano i clienti (elementi esterni) e dall’altro lato attraggono e contrattualizzano i professionisti (elementi interni).
Nel momento in cui le imprese sono capaci di creare valore per i loro dipendenti sono capaci di creare valore anche per i loro clienti.
L’importanza del talento quindi non è dato di poco rilievo, ma è una necessità reale per agire nel mondo globale.
Le imprese devono lottare per non rendere questo un elemento sempre più scarso e male amministrato, come spesso capita.
Infatti, il talento necessita molta cura, giacché è una risorsa preziosa che gli esseri umani apportano solo attraverso una specifica volontà e che può essere o non essere attivata, a seconda delle condizioni di chi la possiede.
Frequentemente dimentichiamo che il talento non solo consiste in conoscenze e capacità, ma anche in compromessi e azioni.
Quando la giornata di lavoro finisce, il talento esce dall’impresa e torna a casa sua. È dunque un elemento portante dell’impresa ma che appartiene alla persona e che deve essere ben diretto e amministrato dalle leadership organizzative, poiché il talento può sparire drammaticamente dalle organizzazioni in molte forme diverse (turnover, demoralizzazione, mancanza di spazi adeguati ecc…).
La gestione del talento nelle imprese è complessa e sottile, e ha come ingredienti imprescindibili il saperlo identificare, captare, sviluppare e trattenere.
Portare avanti tutte queste operazioni non è semplice. Ci sono imprese che sono capaci di captare il talento ma non sono in grado di svilupparlo o di trattenerlo.
Compito degli Ispratori e delle Ispiratrici è dunque quello di saper bilanciare il talento con i fini dello sviluppo delle organizzazioni e delle persone.
La chiave di maggior successo delle organizzazioni sta nell’innovazione sociale ,
ossia nella capacità di creare sia valore per il cliente attraverso prodotti e servizi, sia con i clienti interni, tanto che meccanismi di questo tipo sono il polmone con il quale respirano i mercati competitivi. Il talento è diventato il maggiore patrimonio delle organizzazioni: comprendere questo dato fondamentale valorizzando e riconoscendo le persone e le loro circostanze è l’imprescindibile sfida dell’oggi.