Il filosofo Ralph Waldo Emerson diceva:
Non andare dove il sentiero ti può portare, vai invece
dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia
Non c’è traccia del sentiero quando nasciamo. I bambini, con la loro creatività e la loro visione del mondo unica, ne sono una prova.
Le loro affermazioni innocenti sono piene di verità e ci lasciano sempre stupiti, senza parole.
Per tutta la vita siamo bombardati dai condizionamenti e dalle convinzioni altrui, dagli stereotipi e dai pregiudizi della famiglia in cui cresciamo, del luogo in cui viviamo, delle scuole che frequentiamo, delle persone di cui ci circondiamo, che ci fanno credere che tutto sia già definito, che le regole siano già state scritte.
Ci fanno credere che, se copiamo determinati modelli, saremo premiati: otterremo successo, soldi, notorietà.
La verità è che solo noi possiamo decidere in che direzione andare, quale strada prendere, quali premi ottenere.
Dobbiamo solo liberarci dal timore dei (pre)giudizi, dai condizionamenti e dai limiti imposti dagli altri.
L’occorrente per esplorare: uno zaino, una bussola, un mazzo di carte e un pentagramma
Io vedo questo: nasciamo con uno zaino, una bussola, un mazzo di carte e un pentagramma.
Lo zaino, che è solo nostro, lo mettiamo sulle spalle. Di tanto in tanto, se lo vogliamo, condividiamo parte del contenuto, oppure lo svuotiamo per fare posto ad altro, ma ce ne prendiamo sempre cura. Lo custodiamo e lo proteggiamo dalle intemperie, cioè dai pregiudizi e dalle influenze degli altri.
La bussola ci indicala direzione da prendere.
Il mazzo di carte ci aiuterà a comprendere che il nostro destino non è già scritto, ma che ci sono infinite combinazioni da scoprire.
Il pentagramma serve a scriverci sopra la colonna sonora della tua esistenza.
Non lasciarla incompleta, componila per intero e soprattutto ascoltala.
Tutti questi oggetti cosa ci suggeriscono?
Sicuramente di partire e di non rimandare, perché il destino non è ancora scritto, ma possiamo scriverlo noi, disegnandolo su una tela con colori che illumineranno ogni passo che muoveremo verso la nostra meta.
Se tra voi cari lettori ci sono persone che si autolimitano, dicendosi frasi come “ma io non ho i soldi”, “ma io non ho i mezzi”, “ma io non ho tempo”, ho qualcosa da dirvi.
È vero, alcune condizioni di partenza possono metterci in difficoltà, ma diventano limiti (ambientali, sociali, economici) se, con l’andare del tempo, le trasformiamo in catene chiamate “alibi”.
Definiamoli invece come ostacoli temporanei, che potremo superare se ci impegneremo e lavoreremo duramente.
Diventeranno per noi momenti di crescita straordinaria.
Nella mia vita ho viaggiato molto, e ho anche vissuto in posti molto lontani.
Abituarsi a vivere in posti diversi dal nostro per cultura e tradizioni è stato inizialmente un trauma, ma ho appreso tanto dalla prova che la vita mi ha messo davanti: ho riempito il mio zaino con esperienze che mi hanno aiutato poi a percorrere strade mai immaginate prima.

(Ph: Devin Justesen)
Quanta volontà c’è in te?
Chieditelo e comincia subito a muovere i tuoi primi passi.
Lasciati alle spalle il passato, non pensare al futuro e goditi il presente.
Hai un mappamondo: puntaci sopra il dito e parti.
Fin da quando sei nato l’universo ti ha donato un biglietto aperto, attraverso cui poter scegliere la destinazione.
Non ti resta che partire.
Non perderti i prossimi articoli perché condividerò con te alcuni degli insegnamenti che ho appreso nelle mie esplorazioni per il mondo e nel meraviglioso viaggio che è la vita.