Prima dei quarant’anni esplora il mondo, prendi in mano la bussola e vai alla scoperta di cose e persone incredibili.
Il filosofo Ralph Waldo Emerson diceva: “Non andare dove il sentiero ti può portare, vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia”.
Guardala in questo modo: nasciamo con uno zaino, una bussola e un mazzo di carte. La domanda è: cosa vogliamo farne? Semplice: dobbiamo usarli.
Lo zaino va messo sulle spalle, la bussola ti indicherà la direzione da prendere, il mazzo di carte ti aiuterà a capire che il tuo destino non è già scritto.
Quando veniamo al mondo, non stiamo percorrendo un sentiero già tracciato. I condizionamenti e le convenzioni ci fanno credere che tutto sia già definito e che, se vogliamo comportarci “bene”, dobbiamo muoverci entro un perimetro già stabilito.
Ricordati che solo tu puoi decidere in che direzione andare – sempre che tu voglia farlo, liberandoti dal giudizio, e quindi dai limiti imposti dagli altri.
Abbiamo in mano un mazzo di carte, ovvero infinite possibilità e combinazioni. E abbiamo in mano non il nostro destino, ma la bussola. Ciò significa che possiamo costruire il nostro futuro, vivendo il presente in modo indipendente dalle circostanze.
Certo, alcune condizioni di partenza si fanno sentire, ma diventano limiti (limiti ambientali, limiti sociali, limiti economici) se ci adeguiamo a considerarli tali. Definiamoli piuttosto circostanze, che abbiamo la facoltà di modificare con l’impegno e il duro lavoro e le cose cambieranno radicalmente.
Non ti serve uno sguardo pessimista e auto-limitante, ma un respiro profondo e
– creatività
– conoscenza
– consapevolezza
Queste sono le parole chiave del tuo presente e del tuo futuro, queste sono le carte da giocare per tracciare un nuovo sentiero. Pensa a quante possibilità ottieni se ti impegni a intrecciare la creatività con la conoscenza, la consapevolezza con l’esperienza, l’entusiasmo con ciò che hai già sperimentato e ti ha insegnato cosa sia davvero utile ed efficace.
Siamo noi i padroni del nostro destino, credimi. Dobbiamo solo evitare di farci prendere dagli eventi, col rischio di perderci, imparando a diventare noi stessi l’evento.
Quanta volontà c’è in te? Chieditelo e comincia subito dopo a muovere i tuoi primi passi. Disponi di un mappamondo: puntaci sopra il dito e parti. Fin da quando sei al mondo, hai a disposizione un biglietto con destinazione sconosciuta. Non ti resta che partire.
Mi viene in mente il bellissimo “Ancora un giro di giostra” di Tiziano Terzani. Leggendolo ho capito che il significato del viaggio non sta nella meta, ma nel viaggio stesso, al termine del quale diventerai un punto di riferimento per chi verrà dopo.
Il vecchio marinaio guida i giovani, è esempio per loro, ma per iniziare un viaggio non esistono limiti di età: puoi scoprire il te stesso inesplorato in qualsiasi fase della tua vita, anzi se non sei più giovanissimo e hai acquisito esperienza, avrai ancora più cose da conoscere di te e da raccontare agli altri.
Tutto quello che hai imparato e che ancora hai da imparare consideralo un dono, un bene prezioso che nessuno mai potrà portarti via. Lo zaino che hai in spalla è solo tuo, potrai condividerlo, a volte svuotarlo per fare posto ad altro, ma ricordati di averne sempre cura, di custodirlo e proteggerlo dalle intemperie, dai condizionamenti esterni, dalla paura di non farcela.
Quando parti, sai che stai per iniziare un cammino tanto più complesso quanto più grande è la tua voglia di esplorare, conoscere e capire. Devi partire allenato, devi essere pronto al sacrificio e determinato a compiere sforzi considerevoli.
Devi tenere in considerazione anche l’ignoto: la bussola punta verso nord, ma non sai precisamente dove andrai, né deve importarti. Ciò che conta davvero è il viaggio stesso, è l’idea di partenza che ti ha spinto a intraprendere un cammino. L’obiettivo è insito nel viaggio: raccogli i pezzi che troverai lungo la strada, mettili insieme e costruirai un puzzle fatto di esperienza e consapevolezza, che un giorno condividerai e donerai a qualcun altro.