C’è un cambio di paradigma in corso: chi guida il cambiamento non ha potere, ma visione.
Il punto di partenza: una riflessione scomoda
Gary Hamel ha condiviso su LinkedIn un articolo illuminante di Alan Murray, CEO del Wall Street Journal e presidente del WSJ Leadership Institute. È una lettura utile per chiunque abbia ruoli di responsabilità o desideri costruire un’organizzazione destinata a durare.
Murray ci pone di fronte a un fatto:
le aziende non possono più sopravvivere replicando modelli verticali, rigidi e autoreferenziali.
Non basta eliminare livelli: serve un cambio radicale
Il problema non si risolve tagliando qualche livello gerarchico.
Serve una rivoluzione culturale, oltre che organizzativa.
Bisogna mettere al centro la persona, la partecipazione, la visione condivisa.
In altre parole, non è più sufficiente innovare.
Oggi serve reinventare.
Innovare un sistema sbagliato? Non funziona
Molte aziende parlano di innovazione. Tuttavia, è utile chiarire cosa significa davvero innovare.
Significa migliorare ciò che già esiste. Ma se il sistema attuale è obsoleto o disfunzionale, ha davvero senso ottimizzarlo?
Migliorare un sistema sbagliato è solo un modo più sofisticato per prolungarne l’agonia.
Siamo ormai nell’era delle “ir-rivoluzioni”.
Non dobbiamo adattare il vecchio: dobbiamo creare il nuovo.
Questo richiede un cambio profondo di mentalità, linguaggio e struttura sociale.
I nuovi doveri della leadership
Secondo Alan Murray, ogni leader oggi ha tre responsabilità fondamentali:
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Guidare, con coraggio e visione, per servire il bene comune, non il proprio potere.
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Supportare, ascoltando davvero i bisogni di persone, comunità e territori.
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Monitorare, mantenendo una visione globale dei rischi e coltivando resilienza.
Inoltre, sottolinea l’importanza di un elemento chiave:
il giudizio umano, fatto di umiltà, integrità e adattabilità.
Il benessere sistemico: un nuovo paradigma
Nel mio lavoro di consulente per l’innovazione, promuovo una visione centrata sul benessere sistemico.
Questo approccio va oltre benefit o welfare aziendale.
Si tratta di generare valore in modo circolare, dove:
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le persone si realizzano,
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l’organizzazione cresce,
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e la società ne trae beneficio.
Un’azienda è davvero viva quando si prende cura del suo ecosistema umano.
Quando considera emozioni, relazioni e significato come parte del suo sviluppo.
I giovani non cercano solo un posto: cercano senso
Come scrive Murray:
“L’intelligenza collettiva non nasce dall’alto verso il basso. Nasce ovunque, se sai ascoltare.”
Questo è anche il principio da cui parte il mio impegno.
Creare spazio reale per i giovani, ascoltarli con sincerità, affidare ruoli chiave a chi porta visione, non solo esperienza:
sono azioni che fanno la differenza.
I venticinquenni di oggi non cercano un semplice lavoro.
Cercano autenticità, impatto e direzione.
E sono loro a scegliere le imprese, non viceversa.
Mentorship e reverse mentorship: lo scambio che genera futuro
Crescita e futuro nascono dallo scambio.
Ecco perché promuovo modelli di mentorship e reverse mentorship.
In questi percorsi, le nuove generazioni affiancano i leader, portando nuovi valori e linguaggi.
In cambio, ricevono esperienza e profondità.
È una rivoluzione silenziosa, ma potentissima.
Chi non ascolta i giovani, oggi, si sta autoescludendo dal futuro.
Cooperazione tra generazioni: la chiave dell’impresa del domani
L’impresa del futuro non ha un’età.
È intergenerazionale, fluida, dinamica.
È un luogo dove l’esperienza incontra il coraggio.
Dove il passato dialoga con il possibile.
E dove chi ha già camminato si affida a chi sa dove andare.
Senza questa alleanza, nessuna organizzazione potrà rigenerarsi.
Le imprese non sono macchine: sono organismi viventi
Murray va oltre la gestione. Parla di umanità.
Le aziende non devono più essere solo strumenti produttivi.
Devono diventare spazi vitali, dove si crea cultura, appartenenza, impatto.
Chi investe in questa direzione non sta solo costruendo un business.
Sta contribuendo a una nuova civiltà organizzativa.
La mia risposta: Hubrains
Per portare avanti questo approccio, ho fondato Hubrains, un’associazione no profit nata con tre obiettivi:
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aiutare le nuove generazioni a ritrovare il proprio scopo;
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creare un vero dialogo tra generazioni;
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sviluppare percorsi di mentorship trasformativi.
Hubrains è un laboratorio di futuro.
Un luogo dove ribellarsi con bellezza, riscoprire talento, riaccendere visione.
Uno spazio dove l’impresa torna a essere un’opportunità collettiva di evoluzione.
Conclusione: agire, adesso
Non servono altri eventi sulla leadership.
Serve azione. Scelte concrete. Audacia.
Investiamo nei giovani.
Coltiviamo il benessere sistemico.
Sosteniamo mentorship autentiche.
Costruiamo imprese inclusive, radicali e coraggiose.
E, soprattutto, smettiamo di innovare ciò che è da superare.
Immaginiamo, insieme, ciò che ancora non esiste.
Se vuoi portare questi temi nella tua azienda o nel tuo progetto, visita www.hubrains.org.
Scrivimi. Coinvolgiti. Ribellati con bellezza.
Fonti
Alan Murray – CEO del Wall Street Journal e presidente del WSJ Leadership Institute
👉 Articolo originale su LinkedIn
Gary Hamel – Esperto di management e innovazione organizzativa
👉 Profilo LinkedIn
Giustiniano La Vecchia – Founder Hubrains Innovatore sistemico e facilitatore di dialogo tra generazioni, impegnato a trasformare le organizzazioni in ecosistemi evolutivi e orientati al futuro.







