Capita a volte, inaspettatamente, di entrare in un posto pensando si tratti di un luogo come tutti gli altri. E, invece, quando varchi la soglia, scopri di fare ingresso in una località magica, surreale, avvolta da una sorta di aurea che ti lascia pensare. Ti fa credere di essere entrato in un’altra dimensione. Un’energia indescrivibile.
Un posto che ti fa abbandonare i dubbi – ma te ne presenta altri – lo sconforto e le preoccupazioni, tutte quelle certezze che avevi fino a ieri o fino a un minuto prima di varcare la soglia. Quando vi entri, ti trovi davanti a situazioni impensabili: puoi capirle solo vedendole di persone.
Dynamo Camp
Mi è capitato visitando la meravigliosa struttura di Dynamo Camp, il luogo – nei pressi di Pistoia, nel centro della Toscana – dove vengono accuditi bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni con patologie gravi e croniche sia in terapia che in fase di post ospedalizzazione. Mi ha accolto Cristina che mi ha fatto conoscere la realtà e le varie aree del camping.
Quando camminavo per scoprire questo luogo, la mia mente è stata attraversata da numerose considerazioni su quanto sia importante rallentare, invece di vivere freneticamente, e vivere il “qui e ora”. Con Serena e Vito, ho condiviso emozioni, racconti e concetti: conversazioni che hanno sprigionato energia e mi hanno fatto scendere lacrime di gioia e commozione dal viso.
Eppure il momento più toccante l’ho vissuto entrando in mensa. Lì dove bambine e bambini, nonostante gli evidenti problemi di salute, conservano negli occhi gioia, serenità e gioia. Si trovano in quel luogo per riscoprire il sorriso, dare sfogo alla loro creatività. Nessuno di loro aveva gli occhi spenti: tutti condividevano felicità e spensieratezza, ognuno con le sue diverse malattie, circondati dall’affetto degli straordinari medici e volontari. Personale consapevole di essere periferico rispetto alle figure centrali di Dynamo Camp: i bambini e le bambine. È difficile, a parole, descrivere uno scenario del genere.
Il mio impegno
Nel mio piccolo, farò qualcosa affinché i bambini possano uscire dal camping con lo stesso sorriso che portano durante l’esperienza nel centro. È stata anche per me un’esperienza stravolgente. Che mi porterò dietro, e nel mio cuore, per sempre. La racconterò nel tour de “La Vita è una startup”. Grazie a Cristina, Vito e Serena e a tutti coloro che portano avanti Dynamo Camp. Ma grazie soprattutto ai bambini: mi hanno confermato, ancora una volta, che per essere felici basta veramente poco.