Quante volte ci ritroviamo a vivere giornate, ruoli e decisioni che non ci appartengono davvero? È come se fossimo spettatori passivi della nostra stessa esistenza.
Accade spesso nelle aziende, nei progetti e persino nelle relazioni professionali. Ci adattiamo, indossiamo maschere, percorriamo sentieri che qualcun altro ha tracciato per noi. È un meccanismo quasi invisibile ma potente: seguire ciò che gli altri si aspettano da noi invece di ciò che ci somiglia davvero.
La vera leadership
La leadership autentica nasce quando smettiamo di restare a guardare e torniamo protagonisti delle nostre scelte. Non significa stravolgere tutto da un giorno all’altro. Significa avere il coraggio di riallineare ciò che facciamo con ciò che siamo.
Non vuol dire rinunciare ai risultati. Al contrario, vuol dire costruirli a partire da un senso chiaro di direzione, da uno scopo che ci appartiene e che ci guida.
Protagonisti dentro e fuori dal lavoro
Essere protagonisti non riguarda soltanto la vita professionale. Vale anche per la vita di tutti i giorni, per le relazioni personali, la famiglia, le amicizie e l’amore.
Non basta avere successo nel lavoro se nella sfera privata restiamo spettatori. Se siamo incapaci di dire ciò che proviamo davvero o di scegliere relazioni che ci nutrono invece di logorarci. Essere protagonisti significa assumersi la responsabilità di essere autentici sempre, senza nascondersi dietro ruoli o convenzioni.
La lezione delle nuove generazioni
Nel lavoro, come nella vita, non c’è innovazione senza autenticità. Non c’è crescita senza la capacità di riconoscere quando stiamo recitando una parte che non ci rappresenta più.
Le nuove generazioni questo lo hanno capito molto bene. Per questo oggi sono diventate estremamente selettive: pesano le promesse fatte, osservano la coerenza tra parole e fatti e valutano con attenzione i loro interlocutori. Non si lasciano incantare da facciate o slogan. Cercano sostanza, verità e autenticità.
Tornare a casa
Ritrovare la propria voce, dentro e fuori dal lavoro, è un atto di responsabilità verso se stessi e verso gli altri. È il momento in cui torniamo a casa, smettendo di sentirci spettatori nella nostra vita.
La domanda, allora, resta aperta: oggi ti senti ancora fermo a guardare o hai già intrapreso il cammino per tornare a essere protagonista, dentro e fuori il lavoro?
Photo by: Jakob Owens







