Nel panorama economico attuale, una delle minacce più concrete al successo delle imprese non ha a che fare con tecnologia avanzata o nuovi mercati emergenti. Il vero rischio riguarda il capitale umano. Le aziende stanno affrontando una difficoltà strutturale nell’attrarre, coinvolgere e trattenere talento. Se non cambieranno strategia, le conseguenze saranno profonde e difficili da invertire.
La disconnessione crescente: perché i giovani si allontanano
Le ricerche di Gallup mostrano una tendenza chiara e preoccupante. Nel 2024, solo il 21% dei dipendenti a livello globale era pienamente coinvolto nel proprio lavoro. Questa mancanza di partecipazione ha generato 438 miliardi di dollari di produttività persa in un solo anno. Inoltre, negli Stati Uniti l’engagement ha raggiunto il punto più basso degli ultimi dieci anni.
Dopo la pandemia, la situazione è peggiorata soprattutto per i più giovani. Molti under 35 dichiarano di non sentirsi sostenuti, ascoltati o valorizzati. Questo porta a un progressivo distacco dalla missione aziendale. E non si tratta solo di emozioni: un giovane che non si sente coinvolto produce meno, contribuisce meno all’innovazione e cambia lavoro più velocemente.
Di conseguenza, il problema dell’engagement giovanile è diventato uno dei principali fattori di rischio per la competitività delle imprese.
La radice del problema: una strategia che non funziona più
Non basta ripetere «non troviamo persone». Occorre capire perché molte aziende non vengono scelte dalle nuove generazioni o, peggio ancora, perché i giovani che entrano se ne vanno dopo poco tempo.
Secondo l’OCSE, la carenza di capitale umano non è un fenomeno temporaneo, ma strutturale. Le cause principali sono tre:
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l’invecchiamento della popolazione,
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la trasformazione digitale e la transizione green,
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il crescente divario tra competenze richieste e competenze disponibili.
A questo si aggiunge un dato allarmante: secondo ManpowerGroup, il 74–75% dei datori di lavoro nel mondo non riesce a trovare i profili di cui ha bisogno. È il livello più alto mai registrato.
Il risultato è un paradosso: milioni di giovani faticano a trovare un lavoro di qualità, mentre milioni di aziende non riescono a trovare persone motivate e preparate. Di conseguenza, il mercato del lavoro si è trasformato in un campo minato per entrambe le parti.
Le conseguenze per chi non cambia rotta
Se le aziende restano ancorate a logiche di gestione del personale ormai superate, i rischi diventano immediati e concreti.
In primo luogo, molti progetti vengono rallentati o bloccati per mancanza di competenze. Inoltre, i costi aziendali aumentano a causa del turnover, della difficoltà a coprire le posizioni aperte e della bassa produttività legata al disengagement.
Inoltre, l’employer branding perde valore. Le nuove generazioni cercano senso di apprtenenza ( human belonging ), sviluppo, impatto reale. Dove trovano solo burocrazia, controllo e scarse possibilità di crescita, semplicemente se ne vanno.
Infine, senza ricambio generazionale, l’età media aumenta. Questo comporta una minore capacità di innovare, di leggere i cambiamenti del mercato e di rispondere con rapidità.
Il futuro che ci aspetta: aziende senza capitale umano
La domanda cruciale è: cosa succede se le imprese continuano a ignorare le nuove generazioni e non investono seriamente su di loro?
Le proiezioni globali non lasciano spazio a molte interpretazioni. Secondo Korn Ferry, entro il 2030 il mondo rischia di trovarsi con un deficit di 85 milioni di lavoratori qualificati. Ciò potrebbe generare 8,5 trilioni di dollari di ricavi mancati ogni anno. È una cifra che parla da sola.
L’OCSE aggiunge un ulteriore elemento: il rapporto tra persone over 65 e popolazione in età lavorativa passerà dal 31% del 2023 al 52% del 2060. Questo significa che, senza un forte ingresso di nuove generazioni nel mercato del lavoro, ci saranno sempre meno persone a sostenere innovazione, produttività e sistemi sociali.
Se uniamo questi dati, lo scenario diventa evidente:
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molte posizioni resteranno scoperte o verranno coperte male;
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l’innovazione rallenterà drasticamente;
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le aziende rischieranno di svuotarsi dall’interno;
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il burnout dei lavoratori rimasti aumenterà, alimentando nuove dimissioni.
In sintesi, un’azienda che non parla alle nuove generazioni è un’azienda che decide di non avere futuro.
La vera soluzione: investire nelle persone e nel loro potenziale
Cambiare strategia non significa moltiplicare career day né arricchire le job description con termini alla moda. Serve un ripensamento radicale dell’esperienza lavorativa.
Occorre:
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un purpose autentico, non decorativo;
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percorsi di crescita reali e accessibili;
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ispiratori e ispiratrici capaci di ascoltare, sostenere e sviluppare;
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un ambiente che valorizzi il senso di appartenenza, il benessere, l’inclusione e l’equilibrio;
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giovani coinvolti nei processi di innovazione, non confinati in ruoli marginali.
Le aziende che intraprenderanno questa strada non solo attireranno talenti, ma costruiranno un motore interno capace di parlare il linguaggio del futuro.
“Le altre continueranno a lamentarsi della mancanza di capitale umano, senza accorgersi che quel capitale sta già scegliendo altrove dove costruire il mondo di domani.”
Fonti :
Gallup – State of the Global Workplace
https://www.gallup.com/workplace/349484/state-of-the-global-workplace.aspx
Gallup – U.S. Employee Engagement Trend
https://www.gallup.com/workplace/647564/employee-engagement-inches-slightly-year-low.aspx
Gallup – The New Challenge of Engaging Younger Workers
https://www.gallup.com/workplace/610856/new-challenge-engaging-younger-workers.aspx
ManpowerGroup – Global Talent Shortage 2024–2025
https://go.manpowergroup.com/talent-shortage
https://www.manpower.com.vn/en/insights/blogs/2024/04/global-talent-shortage-filling-jobs-gets-even-tougher
OECD – Future of Work & Labour Shortages
https://www.oecd.org/en/topics/policy-issues/future-of-work.html
https://www.oecd.org/en/publications/2025/07/oecd-employment-outlook-2025_5345f034.html
Korn Ferry – Global Talent Crunch (deficit 85M lavoratori entro il 2030)
https://insights.wecglobal.org/the-work-we-want/home/the-missing-workforce
World Economic Forum – Future of Jobs Report 2025
https://www.weforum.org/press/2025/01/future-of-jobs-report-2025-78-million-new-job-opportunities-by-2030-but-urgent-upskilling-needed-to-prepare-workforces
https://www.weforum.org/stories/2025/02/3-ways-gcc-economies-tackling-the-global-talent-shortage
Photo by: samuel zeller








