Passaporto per la Felicità: il mio nuovo romanzo.
Un viaggio per chi ha il coraggio di lasciare andare tutto ciò che non è.
In un tempo in cui tutto corre, in cui sembriamo vivere per inseguire qualcosa che ci sfugge continuamente, ho sentito il bisogno di fermarmi e scrivere una storia che parlasse di ritorno. Di verità. Di felicità.
È nato così Passaporto per la Felicità.
Un romanzo che non è solo un libro, ma un invito a partire, non per scappare… ma per ritrovarsi.
La trama: un viaggio, una scelta, una rinascita
Il protagonista si chiama Francesco. Ha quarant’anni e una vita come tante, finché un giorno qualcosa si spezza , o forse si apre. E in quel varco, decide di non voltarsi più indietro: lascia tutto, e sceglie sé stesso.
Non è una fuga, ma una scelta di autenticità.
Va alla ricerca dei luoghi che aveva sognato da bambino insieme a suo padre: Lisbona, Kyoto, Rishikesh, Varanasi, Chiang Mai, Auckland, Shaolin, Kigali, Reykjavik, Cusco. Ma non è il viaggio esteriore ciò che conta davvero. È il percorso interiore che Francesco attraversa.
Durante il cammino, incontra maestri, sconosciuti, silenzi, perdoni. Ma soprattutto, impara a lasciare andare: l’Ego, le maschere, i rimpianti, i ruoli. Scopre che la felicità non è dove ci hanno detto di cercarla.
È dove non abbiamo mai osato guardarci dentro.
Perché ho scritto Passaporto per la Felicità
Perché sentivo il bisogno di raccontare un’altra idea di felicità.
Una felicità libera dal consumo, dal successo, dalla performance.
Una felicità che nasce quando smettiamo di obbedire a ciò che non ci somiglia e iniziamo ad ascoltare davvero chi siamo.
Ho scritto questo romanzo per tutte le persone che si sentono stanche, ma non arrese.
Per chi sta cercando una svolta silenziosa.
Per chi ha perso qualcosa, ma non ha smesso di cercare il senso.
Non è solo un libro: è un atto di responsabilità
Passaporto per la Felicità è anche un progetto concreto.
Una parte del ricavato andrà a Hubrains, il progetto che ho fondato per sostenere le nuove generazioni nella ricerca del loro scopo, aiutandole a riconoscere la propria unicità e trasformarla in un dono per il mondo.
Un’altra parte sarà destinata a iniziative umanitarie a sostegno dei bambini colpiti dalla guerra, perché credo profondamente che la scrittura abbia valore solo se riesce a diventare ponte, azione, impatto reale.
Scrivere, per me, significa questo: trasformare parole in possibilità.
Non solo per chi legge. Ma per chi ha bisogno.
A chi lo dedico?
A chi ha avuto il coraggio di fermarsi.
A chi ha capito che vivere non è resistere, ma rinascere.
A chi ogni giorno si interroga sul senso di ciò che fa.
A chi vuole cambiare il mondo partendo da sé.
Se anche tu stai cercando un passaporto per la tua felicità, ti invito a partire da qui.
Magari, in fondo a questa storia, troverai una parte di te che avevi dimenticato.
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