Pensiamo di conoscere gli adolescenti. Li descriviamo come distratti, fragili, sempre online. Tuttavia, le ricerche più recenti mostrano un’altra realtà: non stanno fuggendo dal mondo reale, bensì da un mondo adulto che spesso non li riconosce, non li contiene e non li ascolta.
La crisi non appartiene ai giovani.
Si manifesta nel rapporto tra noi e loro.
Non è un deficit di attenzione: è l’ambiente
Gli adolescenti non hanno un’attenzione più debole. Vivono, piuttosto, in un ecosistema che la frammenta costantemente.
Le ricerche mostrano che:
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il multitasking digitale riduce memoria di lavoro e capacità di concentrazione profonda (Stanford University);
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inoltre, i contenuti brevi e iperstimolanti alterano temporaneamente il sistema dopaminergico (APA 2024);
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infine, il 93% degli adolescenti si distrae a causa delle notifiche durante lo studio (Common Sense Media 2024).
Non è fragilità: è un adattamento neurobiologico a un ambiente saturo.
La solitudine non nasce dagli smartphone
Gli adolescenti vivono in reti digitali immense. Nonostante ciò, la loro solitudine emotiva cresce. Secondo l’OMS, l’Italia è tra i paesi europei con il maggior aumento di solitudine percepita tra i 12 e i 18 anni dal 2020.
Il motivo non è la tecnologia, bensì il vuoto relazionale.
Gli adulti sono stanchi, sotto pressione e spesso distratti. Le scuole sono sovraccariche. Il futuro lavorativo appare instabile. Di conseguenza, i ragazzi cercano altrove ciò che non trovano più nei legami reali: ascolto, presenza, accoglienza.
Perché si confidano con l’AI?
Numeri in crescita descrivono un fenomeno globale:
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il 70% dei teenager USA ha utilizzato AI generativa nel 2024;
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1 su 8 usa chatbot come supporto emotivo (RAND Corporation);
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oltre il 25% li usa per questioni personali (Pew Research Center).
E perché accade?
Per diverse ragioni. L’AI non giudica, non interrompe, non minimizza. Inoltre, non ha fretta e fornisce risposte ordinate in un mondo caotico.
Di fatto, non cercano la tecnologia. Cercano qualcuno che li ascolti davvero.
L’AI non è il problema. È il sintomo.
Gli adulti spesso dicono:
“Non parlano più con noi.”
“Vivono sul telefono.”
La domanda giusta, tuttavia, è un’altra:
per quale motivo non parlano con noi?
Accade perché spesso non siamo stati un rifugio emotivo. Non per colpa, ma per esaurimento, mancanza di tempo e assenza di strumenti.
La tecnologia non ha portato via i giovani.
Ha semplicemente occupato lo spazio lasciato vuoto dagli adulti.
La stessa frattura sta avvenendo nel mondo del lavoro
Questa dinamica si ripete anche tra dipendenti e organizzazioni.
Le ricerche indicano che:
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i lavoratori si sentono meno ascoltati, meno supportati e più soli (Gallup 2024);
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l’86% afferma che la mancanza di comunicazione e ascolto è la principale causa di stress lavorativo (McKinsey 2024);
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parallelamente cresce l’uso di chatbot e AI come “spalle digitali” per sfogarsi, prendere decisioni, ottenere supporto emotivo o organizzativo (MIT Sloan 2024).
In azienda, come tra gli adolescenti, la tecnologia non sostituisce le relazioni umane: colma un vuoto.
Le persone non cercano macchine.
Desiderano leader presenti, empatici e capaci di creare ambienti psicologicamente sicuri.
È la stessa frattura, semplicemente amplificata in due mondi diversi.
Cosa serve davvero
Sia gli adolescenti sia i lavoratori non chiedono adulti impeccabili o manager infallibili. Cercano adulti sinceri.
Per questo serve:
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ascoltare senza giudicare,
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parlare senza predicare,
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essere presenti senza invadere,
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mostrarsi vulnerabili senza perdere autorevolezza.
Un ragazzo che si sente accolto non cercherà risposte in un algoritmo.
Allo stesso modo, un lavoratore che si sente riconosciuto non cercherà rifugio in una macchina.
Conclusione: il cambiamento parte da noi
La generazione più connessa è anche la più sola. Allo stesso modo, il mondo del lavoro più digitale di sempre è quello più svuotato di relazioni.
Tecnologia e AI non rappresentano un problema.
Sono uno specchio.
Ci mostrano ciò che manca. E ci ricordano ciò che dobbiamo tornare ad essere.
- Ponti.
- Presenza.
- Rifugio.
Il futuro non migliorerà grazie a una nuova app o a un nuovo algoritmo.
Migliorerà quando torneremo a occupare lo spazio che abbiamo abbandonato: quello delle relazioni umane, vere.
Fonti:
Common Sense Media, The Dawn of the AI Era: Teens, Parents, and the Adoption of Generative AI at Home and School, 2024.
https://www.commonsensemedia.org/sites/default/files/research/report/2024-the-dawn-of-the-ai-era_final-release-for-web.pdf
Pew Research Center, AI in Americans’ Lives: Awareness, Experiences and Attitudes, 2025.
https://www.pewresearch.org/science/2025/09/17/ai-in-americans-lives-awareness-experiences-and-attitudes/
RAND Corporation, AI Companions and Adolescent Mental Health, 2024.
https://www.rand.org/pubs/research_reports/RRA2672-1.html
WHO Europe, Adolescent Mental Health Trends, 2023–2024.
https://www.who.int/europe/publications/i/item/WHO-EURO-2024-mental-health-adolescents
Ophir, Nass & Wagner, Stanford University, “Cognitive Control in Media Multitaskers”, PNAS.
https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.0903620106
American Psychological Association (APA), Stress in America: Technology and Mental Health, 2024.
https://www.apa.org/research/stress/technology-mental-health
Gallup, State of the Global Workplace, 2024.
https://www.gallup.com/workplace/349484/state-of-the-global-workplace.aspx
McKinsey Health Institute, Employee Experience and Burnout Report, 2024.
https://www.mckinsey.com/mhi/our-insights/employee-experience-and-burnout-2024
MIT Sloan Management Review, AI as a Workplace Companion, 2024.
https://sloanreview.mit.edu/article/ai-as-a-workplace-companion/
Osservatorio Giovani – Istituto Toniolo / Università Cattolica del Sacro Cuore, La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024, 2024.
https://www.rapportogiovani.it/rapporto-giovani-2024/
Istituto Superiore di Sanità (ISS), La Sorveglianza HBSC-Italia 2022: le tecnologie digitali negli adolescenti, 2024.
https://www.epicentro.iss.it/hbsc/2024
McKinsey, Unlocking organizational communication: Five ways to ignite employee engagement, 2024. https://www.mckinsey.com/locations/mckinsey-client-capabilities-network/our-work/strategic-and-change-communications/the-communications-exchange/unlocking-organizational-communication-five-ways-to-ignite-employee-engagement
Photo by: lhon karwan








