Il futuro ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge
Gustave Flaubert
Noi tutti possiamo essere divisi in tre categorie di pensiero. La prima ci caratterizza un po’ tutti, la seconda descrive di solito un pubblico giovane, la terza appartiene a pochissime eccezioni, ed è l’unica che consente il successo personale.
- “E se non avessi”(E se non avessi lasciato la scuola? E se non avessi rinunciato a tutto per amore? E se mi fossi comportato così quella volta?)
- “Quando avrò/farò” Quando avrò la patente… Quando avrò un lavoro… Quando avrò abbastanza soldi…)
- “Qui e Ora” (Sono presente e sto vivendo appieno ogni istante in armonia, qui e ora)
Il futuro che desideriamo si costruisce vivendo il qui e ora
Il futuro che desideriamo si costruisce vivendo il qui e ora, andando avanti: tutte le volte che ci ritroviamo a pensare a quello che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto, stiamo perdendo occasioni preziose per il nostro futuro e, con esse, ci giochiamo la possibilità di essere felici adesso.
Il problema, comunque, si presenta già dall’infanzia.
È da lì che iniziamo a sottoscrivere i primi ‘contratti’; uno di questi è con i nostri genitori, che ci impongono dei modelli che non possiamo rispettare perché spesso non ci appartengono.
Purtroppo i genitori, così come le istituzioni, non capiscono che la società si evolve continuamente e non si adeguano abbastanza in fretta alla trasformazione.
Infatti, quando i genitori diventano nonni, sembrano (e sono) delle persone diverse, e noi figli ci chiediamo sempre: “Perché non la pensavano così quando avevo io l’età del nipote?”.
Il cambiamento
Un aspetto importante della realtà è il cambiamento, che deve essere assimilato come concetto chiave di quest’epoca.
Potremmo perderci in un milione di esempi per spiegare quanto rapidamente la società cambi.
Osservare l’evoluzione della società e della tecnologia è ancora semplice; osservarla invece in noi stessi o nei nostri figli è complesso, anche se il meccanismo evolutivo è lo stesso.
Dovremmo lasciarci andare al cambiamento, vivere con serenità il fatto che ci stiamo rinnovando e che perciò non abbiamo più bisogno dei modelli del passato.
Abbandoniamo serenamente i vecchi schemi, perché l’evoluzione ha a che fare con la libertàdi essere ciò che vogliamo.
Ci riusciremo quando saremo in contatto con noi stessi e, consapevoli della direzione intrapresa, non subiremo passivamente il cambiamento.
Come fare?
Prima di tutto accettandoci, con i nostri pregi e con i nostri difetti.
Accettarci è il primo modo per capire le nostre debolezze e proteggere con fermezza il nostro punto di vista dai giudizi e dalle imposizioni delle altre persone.
Dobbiamo metterci alla prova, restare da soli, cambiare ambiente, uscire dalla nostra zona di comfort e fare con noi stessi tutto ciò che faremmo per conoscere meglio un estraneo.
Ci preoccupiamo infatti di conoscere gli altri quando non sappiamo con certezza chi siamo noi.
Una buona abitudine è la meditazione, in quanto strumento efficace per entrare in contatto con il presente, desistendo dall’obiettivo di controllare il futuro.
Diventare consapevoli del proprio qui e ora è una prova di autostima.
Impariamo a conoscerci, ad apprezzare chi siamo, a valorizzare le nostre caratteristiche, a dare credito ai nostri desideri.
Solo allora cominceremo a costruire la nostra leggenda personale.
La vita è fatta di meravigliose storie che vanno raccontate e che servono per scrivere il nostro presente.
A presto!