Ho avuto l’onore e il piacere di essere promotore e facilitatore di questo interessante evento presso la sede di Soft-in (Beinasco, Torino) il 21 Giugno 2018 dove abbiamo presentato la metodologia “ACCELERATED TALENT EXPERIENCE” (ATE), che intende proporre una nuova tecnica di lavoro collaborativo:
– Un punto d’incontro dove i partecipanti possano condividere esperienze e punti di vista diversi, contribuendo in maniera attiva all’identificazione dei drivers del futuro, di nuovi modelli di crescita dei talenti e la loro creatività;
– Un metodo utile per la co-progettazione di nuove strategie e modelli educativi/formativi, per la crescita dell’individuo, che si sviluppa attraverso conversazioni informali, vivaci, concrete e costruttive, per aiutare la comunità e i partecipanti verso l’innovazione e il creative thinking.
Questo spazio è inteso come un laboratorio dove, attraverso il contributo di tutti i partecipanti:
– far emergere le idee più innovative
– rilevare le esigenze dei partecipanti
– delineare le nuove strategie di community
– creare networking
L’evento si svolge seguendo una metodologia che guida i partecipanti attraverso 3 fasi:
1^ Fase SCAN: Produzione di idee
2^ Fase FOCUS: Critica costruttiva alle idee
3^ Fase ACT: Prossimi passi
Durante le varie fasi del workshop, nel corso del confronto, sono emerse visioni e punti di vista diversi, che hanno permesso ai partecipanti di avere una percezione alternativa e più ampia su posizioni già consolidate a livello personale.
Si è discusso sul metodo necessario che una start-up deve seguire per raggiungere il suo obiettivo, ovvero quello di creare una start-up che funzioni.
Sono emerse varie idee che convergono tutte sulla stessa linea di pensiero. La parte fondamentale è l’idea innovativa che può lanciare una start-up verso il suo obiettivo: creare una rete coinvolgendo tutti i membri del team, creando un puzzle coeso e non tralasciano nessuna risorsa, perché ogni tassello della piramide di persone è fondamentale per raggiungere l’obiettivo comune.
Un altro aspetto che è emerso è la necessità di non farsi scoraggiare dalle difficoltà che si presentano lungo l’arduo cammino del successo. Il rischio è una componente fondamentale, che non deve creare timori, ma deve servire da stimolo.
Un’ultima riflessione emersa è che bisogna porsi di fronte a un’idea non solo con la mente, ma anche con il cuore, cercando di non rimanere ottusi alle critiche esterne, ma aprendosi sia ai giudizi negativi, che tuttavia possono risultare costruttivi, sia a quelli positivi che, invece, possono essere visti come stimoli esterni.
Giustiniano La Vecchia
Autore, speaker, intrapreneur e trainer, con un profondo aggiornamento sui metodi emergenti di gestione delle organizzazioni del XXI secolo, sulla base di approcci sistemici, collaborativi e creativi. Specializzato in processi di gestione dell’innovazione, innovazione di business e trasformazione culturale. In contatto con alcuni dei movimenti globali più avanzati sull’evoluzione della società post-industriale. La mia passione è la condivisione del pensiero creativo (immaginazione, idee, innovazione) nelle organizzazioni, dove le persone, con particolare attenzione ai talenti, rappresentano il vero valore.