Abbiamo dimenticato troppo presto che, tra il 1932 e il 1960 un certo Adriano Olivetti, un vero ispiratore, dava inizio a una straordinaria storia tutta Italiana ( troppo presto dimenticata).
Per il suo essere visionario e fuori dalle regole imposte dallo status quo, nasceva la nostra” Silicon Valley” nel polo industriale di Ivrea.
Un eccellenza Italiana nel mondo con 24.000 dipendenti. Nello stesso periodo le nostre piccole imprese artigiane ,” le nostre startup”, composte di Donne e Uomini straordinari, esportavano la loro maestria nel mondo, fatta di creatività, passione e orgoglio italiano. Siamo nel 2020 e cosa è successo? Ci siamo, forse, persi qualcosa?.
Abbiamo forse dimenticato che anche noi in Italia abbiamo creato la nostra Silicon Valley?
Che sempre noi siamo stati i primi ad avere le prime startup e che sempre noi abbiamo avuto il nostro visionario al pari di Steve Jobs, Mark Zuckerberg, Elon Musk, Jeff Bezos, che portava il nome di Adriano Olivetti?
Ma allora cosa ci è successo?
Cosa ci siamo persi?
Come abbiamo potuto cancellare quel vantaggio competitivo fatto di creatività e passione?
Alle nostre nuove generazioni tutto questo l’abbiamo mai raccontato e soprattutto spiegato?
Credo che valga la pena, iniziare ad appiattire le piramidi delle organizzazioni, cancellando la burocrazia, ascoltando di più le persone , liberando la creatività e il talento delle stesse.
E poi ancora ritornando ad avere l’orgoglio di essere italiani, attraverso la nostra cultura, l’eccellenza che ci ha contraddistinto e ci contraddistingue e ad diffondere quell’innovazione sociale che tutto auspichiamo, ma che in pochi praticano
Allora si che torneremo ed essere un esempio,
allora si che le nuove generazioni cesseranno di vivere il Nichilismo e avranno cosi la possibilità di avere uno scopo e con entusiasmo affrontare la loro nuova startup chiamata esistenza.