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Capire qual è il nostro sogno è una delle domande più difficili a cui rispondere.
Sarebbe bello venire al mondo con un manuale che ci dica come comportarci e cosa fare per ottenere ciò che vogliamo.
Una guida, che funzioni esattamente come le mappe per la navigazione, e che ci assicuri che non avremo nessun rimpianto futuro.
Oggigiorno questa eterogeneità di stimoli e di possibilità ci confonde, come la nebbia prima di intraprendere un viaggio in barca in mare aperto.
Non si sa dove andare, non si vede una direzione, e alla fine si finisce per approdare nelle mete più vicine e più facili da raggiungere, oppure in quelle che ci sono state imposte, o, peggio ancora, per non partire affatto.
Ci accontentiamo del suggerimento, trascurando così la nostra soddisfazione personale.
Se solo avessimo una direzione, una bussola a indicarci la strada…

(Ph: Danny Trujillo)
Scopriamo qual è il nostro sogno
Per questo è molto importante attrezzarci bene prima di partire: conoscersi intimamente per individuare cosa portare con noi sulla nave e accettare suggerimenti da chi è partito prima di noi, senza però lasciarci condizionare.
Il sogno è solo nostro e dobbiamo difenderlo.
Non è detto che la destinazione sia lontana quanto quella degli altri o che il viaggio sia altrettanto difficile, però è fondamentale sapere dove andare.
Una volta, anche solo cinquant’anni fa, era tutto più facile da questo punto di vista.
Non c’erano gli stessi mezzi e già la famiglia in cui nascevi diceva tanto di te e decideva in molti casi il tuo futuro.
Non per tutti c’erano i sogni, ma un impiego sicuro.
Adesso invece, con tutte le opportunità date dal progresso, il rischio è che il sogno non consista in un obiettivo concreto, ma sia fumoso e confuso al pari di quello che facciamo durante il sonno.
Il ricercatore e sensitivo Umberto di Grazia propone di utilizzare l’interpretazione dei sogni come strumento per la conoscenza di noi stessi.
Siamo corpo e mente
Nel suo saggio “Il senso del sogno” parla di un dualismo di fondo della natura umana, costituito dal corpo e dalla mente.
La mente, intesa come linguaggio e struttura mentale, a volte viene usata più come limite che come risorsa.
Basti pensare a quante volte, prima di fare qualcosa, anche solo studiare un capitolo di un libro, ci fermiamo a pensare se sia giusto o sbagliato, se non sia meglio farlo il giorno dopo ecc.
Parola d’ordine: procrastinare.
Sarebbe molto più facile seguire semplicemente un istinto, un ordine.
Bisogna imparare a conoscerci intimamente e porci un solo obiettivo, un sogno appunto.
La direzione indicata dal sogno ci ricorderà dove andare e, anche nei periodi in cui saremo annebbiati dai pensieri o incontreremo ostacoli, sapremo che un’unica certezza ce l’abbiamo.
Il nostro sogno è la nostra felicità
Il sogno è la nostra visualizzazione della felicità, l’aspirazione che ci permetterà di goderci ogni minuto del presente.
È più leggero affrontare la giostra della vita se sappiamo che ad aspettarci c’è una grande soddisfazione.
Una soddisfazione solo nostra, la realizzazione del nostro sogno.
Sono queste, inizialmente, le domande che ci dobbiamo porre: di cosa abbiamo paura?
Cosa ci impedisce di essere noi stessi e realizzare quello che desideriamo?
Ritornando all’immagine del viaggio in mare, se potessimo portare solo poche qualità con noi, quali porteremmo per arrivare al nostro obiettivo?
Specialmente in un mondo in cui si ha troppa paura del giudizio degli altri, è bene ricordare che la vita è solo nostra, ed è breve.
Come diceva Seneca “noi vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle” e, ancora, “sarai meno schiavo del futuro se ti impadronirai del presente”.
Dopo aver lasciato tutto ciò che non era necessario fuori dalla barca, non resta che visualizzare la meta e partire.
Siete pronti?