Oggi mi sono domandato: chi sono gli ispiratori?
Sono personaggi unici che ci trascinano via dal quotidiano e ci mostrano lo straordinario.
Persone che hanno la capacità di creare energia intorno e regalarla al prossimo, pronto a ricevere un dono che non è necessariamente materiale, ma che è pur sempre un grande dono.
Questa mattina ho avuto una stimolante chiacchierata con una cara amica, Anna, la quale mi ha fatto tornare al passato citando i favolosi anni ’80.
Mi sono ricordato di quando, con mio padre, avevamo delle piccole battaglie legate al calcio.
Lui, tifosissimo del Napoli, io della Juventus… Una lotta continua.
Non capivo perché mi raccontasse sempre le gesta di questo sorprendente individuo, Diego Armando Maradona.
Mi diceva:
vedi, io ho tifato Maradona ai mondiali di Italia’90 perchélui rappresentava e rappresenta per me un qualcosa di importante, di inspiegabile
Cosa significa ispirare
Forse, a distanza di anni, ho capito cosa fosse questa emozione che vedevo brillare negli occhi di mio padre e in molte altre persone quando parlavano di lui; credo di aver compreso cosa significa essere un ispiratore.
Maradona è stato una guida per i tifosi del Napoli e per le persone emigrate, perché ha permesso alla gente di realizzare un sogno, una gioia da condividere: lo scudetto.
I tifosi hanno avuto la possibilità di sentirsi ripagati per aver creduto in lui in modo incondizionato, per essersi emozionati e identificati in una unica, grande comunità.
Ormai avete imparato a conoscermi un po’ e sapete che non mi interessa fare distinzioni tra nord e sud.
Penso però che i napoletani, più degli altri, siano stati fortunati perché hanno avuto una persona che li ha ispirati, che li ha guidati con coraggio, positività, desiderio e speranza.
Ognuno di noi dovrebbe avere una persona che lo ispiri
Qualche anno fa, in occasione di un viaggio a Napoli, mi sorprese una scritta sul muro di un cimitero che diceva (in napoletano, qui tradotto)
Ragazzi, che cosa vi siete persi
Ricordo che quando l’ho vista ho avvertito l’emozione di chi era presente…
Mi sono reso conto che ognuno di noi dovrebbe avere una fonte d’ispirazione che lo metta in condizione di non perdere la speranza, per camminare con il desiderio in una tasca e il coraggio nell’altra, per sfidare le paure con la consapevolezza che qualcuno prima di noi l’ha fatto e ci è riuscito.
Quindi, prendiamo il pallone che simbolicamente qualcuno ci passa durante la partita della nostra vita, e iniziamo a giocarcela senza se e senza ma, con la certezza che comunque vada, ce la siamo giocata.
A presto!